Sono 36 milioni i consumatori di alcol in Italia, pari al 77,5 percento dei maschi e al 57,6 percento delle femmine. Di questi circa otto milioni a partire dagli undici anni hanno consumato alcol in quantità tali da esporre la propria salute a rischio. Mentre sono 4,13 milioni le persone che hanno praticato binge drinking, ossia bevuto per ubriacarsi.
E' la fotografia scattata dall' Osservatorio Nazionale Alcol dell' Istituto Superiore di Sanità in occasione dell' Alcol Prevention Day 2025 che si celebra il 18 aprile.
L' attesa riduzione dei comportamenti a rischio legati all' uso di alcol non si intravede. In totale sono 780 mila i "consumatori dannosi", ovvero coloro che hanno subito danni fisici o mentali dall' assunzione di alcol e che necessiterebbero di un trattamento clinico, ma solo 8,1 percento risulta preso in carico dal Servizio Sanitario Nazionale. Le fasce più vulnerabili restano i minori, adolescenti, donne e anziani che registrano la più alta incidenza di disturbi da uso da alcol non intercettati dal servizio pubblico.
Incremento significativo per le donne binge drinker
I consumatori a rischio tra i giovani sono 1 milione e 260 mila, di cui 615 mila minorenni. Tra questi, le consumatrici a rischio rappresentano il 13,3 percento nella fascia 11-17 anni. L' incremento più significativo riguarda le donne binge drinker, passate dal 2,7 percento nel 2013 al 4,5 percento nel 2023, segnando un aumento dell'ottanta percento in dieci anni. Anche i consumatori fuori pasto sono in crescita e sempre le donne: il 23,9 percento dichiara di bere alcol fuori dai pasti e un milione 230 mila lo fa per ubriacarsi. A preoccupare è anche la ripresa della mortalità totalmente attribuibile all' alcol, in aumento soprattutto tra le classi di età produttive di entrambi i sessi, vanificando le aspettative di riduzione.
Più attenzione ai giovani
I consumi di alcol in Italia evidenziano una situazione consolidata, dilagante nelle fasce più vulnerabili della popolazione: minori, adolescenti, donne e anziani spiega Emanuele Scafato, direttore dell' Ona-Iss. La prevenzione nazionale e regionale è possibile se si mira ai target principali. E' necessario innalzare l'attenzione per i giovani, prevedendo maggiori tutele nei luoghi di aggregazione e l' educazione alla salute nelle scuole. Occorre assicurare adeguate risorse per le reti curanti e l' applicazione delle linee guida per i disturbi da uso di alcol. Per Scalfaro inoltre è necessario un incremento della consapevolezza sui rischi derivanti dall' uso di alcol a sostegno delle persone, delle famiglie e in osservazione degli obbiettivi delle Nazioni Unite, che non abbiamo raggiunto nel 2025 ma in cui siamo impegnati per il 2030.
Oms: oltre due milioni di decessi nel mondo a causa dell' alcol
Secondo l' OMS nel mondo, 2,6 milioni di decessi sono attualmente attribuiti al consumo di alcol, di cui due milioni tra gli uomini e o,6 milioni tra le donne. Le persone di età più giovane sono colpite in modo sproporzionato dal consumo di alcol: la percentuale più alta di decessi 13 percento attribuibili all' alcol è verificata da anni, costantemente nella fascia d' età 20-39 anni. I più recenti dati sul consumo globale di alcol mostrano che circa 400 milioni di persone di età pari o superiore a quindici anni soffrono di disturbi legati all' uso di alcol e circa 209 milioni soffrono di dipendenza da alcol.
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