Futuro congelato nell'Artico

 

Il mio nuovo articolo per La Ragione analizza l’impatto delle scelte politiche dell’amministrazione Trump sugli equilibri dell'Arctic Council, organismo fondamentale per la cooperazione tra gli Stati del Nord del mondo.

π‹πž 𝐩𝐨π₯𝐒𝐭𝐒𝐜𝐑𝐞 𝐚𝐠𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐒𝐯𝐞 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 π₯𝐞 𝐫𝐒𝐬𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐦𝐒𝐧𝐞𝐫𝐚𝐫𝐒𝐞 𝐞 π₯𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐫𝐬𝐨 𝐒𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐒π₯ πœπšπ¦π›π’πšπ¦πžπ§π­π¨ 𝐜π₯𝐒𝐦𝐚𝐭𝐒𝐜𝐨 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐨𝐧𝐨 𝐚 𝐫𝐒𝐬𝐜𝐑𝐒𝐨 π₯’𝐞𝐟𝐟𝐒𝐜𝐚𝐜𝐒𝐚 𝐞 π₯𝐚 π¬π­πšπ›π’π₯𝐒𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞π₯ 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐒𝐠π₯𝐒𝐨.
Possibile uscita degli Stati Uniti, tensioni sulla Groenlandia e rischio isolamento per i Paesi scandinavi: uno scenario che potrebbe ridefinire gli assetti geopolitici dell’Artico. Un punto particolarmente critico riguarda la Groenlandia, territorio autonomo sotto sovranitΓ  danese, che da tempo Trump cerca di acquisire. “Attualmente Γ¨ improbabile che gli Usa utilizzino la forza militare per intervenire sull’isola”, ha ribadito Andreas Oesthagen, ricercatore senior presso il Fridtjof Nansen Institute (FNI) di Oslo. “Purtroppo Γ¨ molto probabile che il presidente Trump continui a sfruttare altri mezzi di pressione diplomatica ed economica per spingere le autoritΓ  di Nuuk ad avvicinarsi alle politiche Usa”, ha rimarcato il ricercatore di Oslo.

A cura di Domenico Letizia
Fonte: La Ragione.it

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