USA e Canada: sospensione dei dazi e nuove sfide economiche

 



All'inizio di febbraio, il presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, ha confermato la sospensione dei dazi sulle importazioni canadesi per un periodo di 30 giorni, una mossa che potrebbe segnare un passo decisivo verso un accordo economico definitivo. La decisione è arrivata dopo una telefonata tra Trump e Justin Trudeau, con il primo ministro canadese che ha annunciato un piano di rafforzamento del confine da 1,3 miliardi di dollari per contrastare il flusso di fentanyl e migliorare la sicurezza, con l’impiego di nuovi elicotteri, tecnologia avanzata e maggiore coordinamento con i partner americani.

Questa sospensione dei dazi è stata accolta con sollievo dalle autorità politiche e dalle imprese canadesi, che temevano un impatto negativo sul commercio bilaterale, un settore cruciale per entrambe le economie. Tuttavia, la vera incognita rimane: quanto duratura sarà questa tregua?
Nel frattempo, Mélanie Joly, ministro degli Esteri canadese, ha ribadito l'impegno del Canada nel contrastare l'eventualità di nuovi dazi, puntando anche a diversificare i suoi partner commerciali.
Nel mio ultimo articolo, pubblicato su Porto&interporto, approfondisco le implicazioni economiche di questa sospensione, esplorando come l'approccio commerciale e giuridico della Trump administration potrebbe influenzare le politiche future, con un focus particolare sulla deregolamentazione, soprattutto nel settore agroalimentare.

A cura di Domenico Letizia


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