A Taranto il primo ospedale per delfini nel Mediterraneo: darà nuova vita ai cetacei provenienti da acquari e delfinari

 



Nel Golfo di Taranto sta prendendo forma un progetto destinato a segnare un punto di svolta nella tutela dei cetacei: il San Paolo Dolphin Refuge, definito il "primo ospedale per delfini" del Mediterraneo. Si tratta di una struttura innovativa che si estende per sette ettari sull' isola di San Paolo e che sarà completata entro la fine del 2025, pronta ad accogliere i primi esemplari  già nella primavera 2026. 

Il rifugio nasce per dare nuova vita ai delfini provenienti da acquari e delfinari, strutture sempre più soggette a chiusura in seguito alle nuove normative europee. Molti animali infatti non possono essere reintrodotti direttamente in mare aperto dopo anni di cattività: per loro il Dolphin Refuge rappresenta un ambiente intermedio, naturale, ma controllato, deve recuperare i comportamenti spontanei e vivere in condizioni di maggiore benessere.

L' ideatore del progetto è Carmelo Fanizza, fondatore della Jonian Dolphin Conservation, realtà nata a Taranto nel 2009 e impegnata nella ricerca e protezione dei cetacei. Fanizza ha immaginato questo centro già nel 2018, anticipando i cambiamenti legislativi europei. L' obbiettivo non è combattere gli acquari, ma proporre una soluzione concreta a un problema reale mettendo al centro l' animale

Una struttura  all' avanguardia 

Il cuore del rifugio è una vasca di 1600 mq, profonda  fino a otto metri, dotata di boe di monitoraggio e di un sistema di idrofoni in grado di registrare in tempo reale i livelli di rumore subacqueo. Sono presenti anche una vasca veterinaria, aree per la preparazione del cibo e spazi dedicati al personale. La control room si trova a Palazzo Amati, nel centro storico di Taranto, dove si trova anche il centro Kètos, quartier generale della JDC. 
Il San Paolo Dolphin Refuge non sarà solo un luogo di accoglienza, ma anche un centro di ricerca e di divulgazione. Le attività educative come "Ricercatori  per un giorno", coinvolgendo scuole e turisti, trasformando l' esperienza in un' occasione di sensibilizzazione ambientale. Con oltre ottanta pubblicazioni all' attivo, la JDC conferma il suo ruolo di riferimento internazionale nello studio dei cetacei. 
Il modello tarantino è pensato da replicare anche in altri Paesi, sull' esempio del primo centro aperto a Bali. La speranza è che diventi un faro per la conservazione marina, dimostrando che  un futuro diverso per i delfini è possibile.

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