Zefiro il delfino amico dei ricercatori dell' Acquario di Genova da 22 anni
Si chiama Zefiro, è un esemplare maschio di tursiope ed è uno degli amici di lunga data dei ricercatori dell' acquario di Genova e della Fondazione Acquario di Genova nell' ambito dei progetti di ricerca e di conservazione sui cetacei condotti in mare dal 2001.
Dal primo avvistamento avvenuto il 2 luglio 2001 al largo di Portovenere il 7 settembre 2023, Zefiro è stato identificato e fotografato ben 28 volte, sempre in compagnia di altri esemplari di numero variabile di 64 individui.
Essendo avvenuta la prima identificazione quando Zefiro era già adulto, si stima che possa avere un' età di almeno 30 anni.
Il suo arsenale di spostamento individuato dai ricercatori in questi 22 anni, va da Livorno, Genova e si concentra su La Spezia, habitat particolarmente favorevole a questa specie dove è avvenuto l maggior numero di avvistamenti tra Chiavari e Levanto.
La storia di Zefiro è di proprietà della Regione Liguria coordinata dalla Fondazione Acquario di Genova, qui sono raccolti i dati di avvistamento di tutte le specie di Cetacei del Mar Ligure ma anche di tutto il mar Mediterraneo grazie al lavoro ormai ventennale congiunto di oltre 30 istituti che hanno condiviso i propri dati sulla piattaforma Intercet.
Dal 2001, L' Aquario di Genova e la Fondazione conducono un' attività di ricerca in mare per studiare i cetacei che nuotano lungo le coste del Mar Ligure, all' interno del santuario Pelagos. Gli studi si concentrano soprattutto sul tursiope, un delfino che predilige le acque costiere, entro il limite dei 200 metri di profondità che segna il confine della piattaforma continentale. Proprio per le sue abitudini costiere il tursiope è la specie tra i cetacei che viene spesso in contatto con l'uomo da cui il nome "Delfini Metropolitani" dato il primo progetto di ricerca ancora in corso. A questo primo progetto ne sono seguiti altri, ma due progetti i n particolare hanno permesso di allargare il network di ricerca e arricchire il database comune della piattaforma Intercet. TursioMed e InterMed entrambi finanziati dalla fondazione Blue Planet coordinati dalla Fondazione Acquario di Genova Onlus, in collaborazione con il WWF Svizzera Italia e con il patrocinio di ACCOBAMS e del Santuario Pelagos. I ricercatori si muovono a bordo di gommoni, armati di binocoli, macchine fotografiche con teleobiettivo, Idrofono e GPS.
Quando avvistano un gruppo di cetacei segnano la posizione geografica esatta, la specie, il numero, e scattano un gran numero di fotografie, queste fotografie permettono di distinguere le varie specie dall' altro, grazie a marcaggi naturali, per lo più graffi e cicatrici presenti sulla pinna dorsale che gli animali si procurano nel corso di interazioni più o meno aggressive.
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