Senza consenso libero e attuale, è violenza sessuale: cosa cambia in Italia con la modifica al codice penale





Nessuna zona grigia: senza consenso libero e attuale è violenza sessuale. Approvato uno storico emendamento in Italia che ridefinisce il concetto di stupro, eliminando giustificazioni di sorta e tutelando le vittime. 

 Ci sono voluti decenni, proteste e drammatici casi di cronaca per un reale cambiamento. Finalmente l'Italia si è espressa senza più ambiguità: se non c'è consenso si tratta di violenza sessuale. 

Ieri la camera dei Deputati ha approvato a all' unanimità un emendamento del codice penale il principio del consenso "libero e attuale" come elemento centrale per definire lo stupro. A presentarlo sono state Michela de Biase (PD) e Carolina Varchi (Fdl) . La misura segna una svolta storica: per la prima volta la legge italiana pone il consenso al centro della definizione del reato. 

Stop all' ambiguità: il consenso nero su bianco 

L' emendamento modifica l' articolo 609-bis, che allo state attuale considera violenza sessuale solo gli atti compiuti "con violenza, minaccia o abuso di autorità". E' il cosiddetto "modello vincolato", basato sulla costrizione. 
Con la nuova formulazione, invece, la legge punisce chi compie atti sessuali senza il consenso libero e attuale dell' altra persona. "Attuale" significa che il consenso deve essere espresso nel momento in cui l' atto avviene, non dato per scontato o presunto. 
Il testo stabilisce quindi che chiunque compie o fa compiere o subire atti sessuali a un' altra persona, senza il consenso libero e  attuale di quest' ultima, è punito con la reclusione da sei a dodici anni. Il limite dell'impostazione precedente è evidente: molte violazioni avvengono senza violenza fisica  o violenza esplicita, ma restano comunque non consensuali. 
Numerosi studi e testimonianze mostrano da decenni che una delle reazioni più diffuse delle vittime di stupro è un blocco psico-fisico che impedisce di opporsi. 
Silenzio e immobilità quindi, non sono segni di assenso ma conseguenze del trauma. 
In passato la  giurisprudenza aveva già iniziato ad avvicinarsi al modello basato sul consenso, anche in risposta alle raccomandazioni del GREVIO, l' organo monitora la convenzione di Istanbul. La convenzione definisce lo stupro come un atto sessuale privo di consenso volontario, valutato nel contesto concreto. Finora però il Parlamento Italiano non aveva ancora tradotto questo principio in una norma chiara. La riforma del reato è ancora in vigore, ma il 17 novembre dovrebbe ottenere il via libera per passare al Senato. 


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