Controllo, approcci sessuali senza consenso, aggressività giustificata da tradimento: per tanti giovani è la normalità

 





Le nuove generazioni parlano spesso di amore, ma faticano a riconoscere i tratti "tossici" di una relazione malata. Se infatti gli si chiede che cos'è la violenza, quasi tutti penserebbero a rispondere a modo loro. Ma poi si scopre che il quattordici percento degli adolescenti maschi non è violenza, costringere qualcuno a un rapporto sessuale non voluto. 

Un quadro inquietante che emerge dall' indagine "Survey Teen 2024" di fondazione Libellula: uno studio che il portale specializzato Skuola.net ha esaminato nelle ore immediatamente successive all' ennesimo femminicidio che ha visto vittima una giovane donna di aver deciso di troncare una relazione

Azioni omicidiarie che nascono in un humus in cui la normalizzazione della violenza e la romanticizzazione del possesso, così come evidenziato dalla ricerca che ha preso in esame le risposte di 1.542 adolescenti tra i quattordici e i diciannove anni: ben uno su quattro degli adolescenti intervistati ritiene l' aggressività una reazione "comprensibile" a un tradimento. 

Il consenso è spesso considerato implicito 

Ma la grammatica dei teen movie reali non finisce qui: il venti percento degli adolescenti maschi e femmine non considera una forma di violenza toccare o baciare qualcuno senza il suo consenso. Inoltre per il quaranta percento degli e delle adolescenti controllare il cellulare del partner o chiedere la password dei suoi social non è un problema  né tantomeno una forma di abuso così come non lo è sempre in percentuali simili, l' invio insistentemente di messaggi a una persona che si desidera. 
Un altro dato preoccupante emerso è che un ragazzo su due è convinto che le donne abbiano bisogno di uomo che le protegga. Ma solo il 27 percento delle ragazze è d' accordo. Non solo un adolescente su cinque ha ricevuto strattoni da parte del partner, più di uno su dieci ha ricevuto schiaffi o pugni, quasi uno su dieci ha visto lanciarsi addosso oggetti dal partner. 

Rispondere con violenza al tradimento a volte è considerato lecito 

Anche la minimizzazione della violenza è un problema: un adolescente su quattro trova comprensibile reagire con violenza dopo un tradimento. Analogamente, quasi uno su quattro ritiene che una ragazza che picchia un ragazzo sia meno grave rispetto al contrario. Inoltre il quaranta percento dei ragazzi ritiene che se vengono diffuse foto intime, la responsabilità ricada anche sulla vittima.
Stando così le cose non stupisce allora che, proprio tra i maschi ci sia chi è convinto che quando una ragazza dice "no",  in realtà voglia dire "si", lo pensa uno su tre. A quanto si aggiunge il fatto che perlomeno per quanto riguarda la componente maschile alcuni stereotipi di genere siano duri a morire. Il ventotto percento dei ragazzi  ritiene che se un  coetaneo rifiuta un rapporto sessuale, sia "probabilmente gay", mentre solo il cinque percento delle ragazze penserebbe lo stesso. 

I femminicidi escono anche dalle mura domestiche 

Più della metà degli adolescenti il cinquanta percento dei maschi, e il 62 percento delle femmine conosce una persona vicina che ha subito violenza, e inoltre la metà dei casi era un partner o ex fidanzata. 
Ma la violenza non è un fenomeno circoscritto alle sole mura domestiche: per il 75 percento dei rispondenti il luogo percepito come potenzialmente più pericoloso resta la strada. Insomma stiamo passando dai vecchi femminicidi in casa delle vecchie generazioni a quelli fuori casa delle nuove. 




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