Quando la nostra vita ci fa sentire in gabbia

 



Sentirsi in gabbia può dipendere da una relazione che non ci piace, da un lavoro che non ci appartiene, da impegni che ci opprimono. Questa sensazione è superabile, ma dobbiamo contare prima di tutto sulle nostre forze, e poi non temere di chiedere aiuto.

Un senso di oppressione latente, sentirsi in gabbia nella vita di tutti i giorni, provare una sensazione di privazione, sono fattori comuni a chi soffre di attacchi di panico, ma possono colpire tutti anche solo una volta nella vita. L' impressione è di essere ingabbiati può scaturire da vari fattori, legati alla nostra mente sentimentale oppure lavorativa, affettiva e spesso non si sa come uscirne.

Riconoscere di vivere questo momento di blackout è un passo importante per capire quali sono le cause e come superarle. Ovviamente si tratta di un pensiero creato dalla nostra mente, ma è innegabile che ci sono situazioni, piuttosto che altre che danno vita a questo disagio interiore, che può diventare un vero e proprio ostacolo per affrontare la nostra vita.

Una relazione che non funziona ci tiene in gabbia 

L' amore ci sorprende non sempre in positivo. Una relazione che non funziona è la tre le prime cause del sentirsi in gabbia. Sentimenti non corrisposti, lontani dal nostro ideale di relazione, litigi, sensi di colpa, in alcuni casi tossico, ci imprigiona in un mondo fatto di paure e di insicurezze, spesso razionali più di quanto possano sembrare agli altri.
Per noi restare in questo luogo emotivo è come finire in prigione, ma non abbiamo la forza di uscirne. In una relazione sana prima arma sarebbe il dialogo, la comprensione, la ricerca di una strada che sia insieme.
Quando però si tratta di una relazione tossica andare via è l' unica vera cosa da fare, non dobbiamo spiegazioni a nessuno se non a noi stessi, dobbiamo solo riprenderci la nostra vita e voltare pagina.

Il lavoro ci imprigiona nelle insicurezze 

Un discorso molto differente è quello che riguarda il mondo lavorativo. Una prima causa molto diffusa potrebbe essere le insicurezze che spesso sfociano nella celebre sindrome dell' impostore.
Non ci sentiamo all' altezza di un impiego teniamo di non svolgere al meglio le nostre mansioni, abbiamo paura di fare brutte figure e di essere ripresi dai nostri superiori.
Non temete sono timori che accumunano molti di noi, specie quando si interfacciano con un un nuovo lavoro.
Credere in noi stessi, è un tassello indispensabile, non dobbiamo sempre sminuire le nostre capacità, i nostri titoli di studio, l' esperienza acquisita. Tutto ha un valore, il segreto è nel saperlo usare.
Se invece parliamo di un lavoro che non ci piace, perché non è quello dei nostri sogni, perché il capo è prepotente e  non ci fa lavorare in armonia, perché l' ambiente è tossico, e abbiamo subito attacchi o molestie dobbiamo andarcene via.
Dobbiamo trovare la forza e il coraggio di farlo in alcuni casi, ci sembrerà impossibile, abbiamo bisogno di quel lavoro, non possiamo lasciarlo, ma dobbiamo sempre ricordare che la nostra salute mentale viene prima di tutto, e dobbiamo prendercene cura. Avere un lavoro ma morire dentro ogni giorno è peggio di non avercene uno e dover ricominciare tutto dall' inizio.

Siamo in gabbia perché non ci piace la nostra vita 

Se la nostra vita non ci piace cambiamola a farci sentire in gabbia è spesso l' oppressione della quotidianità. Oltre al lavoro e l'amore c'è il problema delle amicizie, della famiglia, del nostro aspetto, della noia che porta all' ansia. Riempiamo le nostre giornate, alleviamo questo peso, in maniera molto semplice.
Prima di tutto condividiamo con qualcuno il motivo di questa oppressione parliamo chiediamo aiuto quando crediamo di non farcela. Da questo punto scaturisce il secondo socializziamo, superiamo la paura del confronto con l' altro, creiamoci una rete di amicizie e di porti sicuri, mettiamo in atto fasi di divertimento e distrazione, che ci allontanino dalle ansie, aiutandole via via ad andare via.
La noia può essere combattuta ci sentiamo in trappola perché tornando a casa non abbiamo nulla da vivere. Puntiamo sullo sport su un corso di cucina, facciamo ogni giorno una passeggiata, accogliamo nella nostra casa un animale da compagnia, prendiamo tempo solo per noi. Se non c'è la noia ci sono tanti impegni famigliari, e la soluzione è sempre quella di dedicarsi ad attività che allievino il peso della quotidianità.

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