La vita delle donne in Afghanistan a due anni dal ritorno dei talebani




L' estramissione dagli spazi pubblici l' impedimento di frequentare istituti di istruzione oltre le elementari, la chiusura dei saloni di bellezza, la proibizione di ricorrere alla contraccezione, da quando il 15 agosto del 2021 Kabul è caduta sotto il regime dei talebani, la vita è profondamente cambiata. 
Dal 15 agosto hanno tolto lo smalto colorato alle unghie, smesso di truccarsi, persino i loro cellulari portano il segno dell' irruzione dei talebani, le canzoni che usavano come suonerie da suoni trilli.
Si danno da fare nelle stanze fatiscenti sussultando al minimo tonfo. Le notti insonni si intuiscono dalle loro occhiaie, un' attesa muta e terrorizzata, prima di sapere come la loro quotidianità cambierà ancora. 
In particolare il cambiamento di regime si è verificato doloroso per le persone cresciute dopo la caduta dei fondamentalisti, destituiti dopo il 2001, che dopo aver affrontato un' infanzia o un adolescenza nella libertà occidentale, oggi si sono ritrovano catapultate indietro  nella storia.
Due anni dopo la situazione non ha fatto altro che appresentarsi e la sofferenza più grande è per chi vive a Kabul, è quella di non vedere mai più uno spiraglio di luce e cambiamento in fondo a questa situazione.
Secondo gli ultimi rapporti della Banca Mondiale, l' inflazione in Afghanistan è diminuita così come la corruzione e gli scontri. Ma la vita nel pratico dei cittadini è stretta nelle mira asfissianti di questa dittatura teocratica. 
Più della metà della popolazione necessita assistenza umanitaria, con oltre 3 milioni di bambini e quasi 1 milione di donne incinte o con figli che sono malnutriti. E come è possibile quando metà della popolazione è resa inefficiente confinata in ruolo di non-resistenza, privata della sua libertà.
Moltissimi lavori sono diventati impraticabili per le donne, lo sport è stato vietato, è stato proibito anche viaggiare senza un parente maschio.
Strettamente correlato c'è il dato delle donne afghane siano sempre più depresse e spesso ricorrano al suicidio. Un reportage della BCC ha messo in evidenzia che l' aumentare dei casi di depressione nelle donne sia arrivata a essere chiamata dagli specialisti come pandemia dei pensieri suicidi.
Inoltre uno studio condotto nella provincia di Herat dall' Afghanistan Center for Epidemiological Studies, pubblicato nel marzo 2023, ha dimostrato che due terzi della popolazione degli adolescenti afghani riportano sintomi collegati alla depressione. Oggi due anni quella sensazione è ancora profondamente viva, senza una prospettiva di cambiamento le donne in Afghanistan rimangono in attesa.

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