Moda indiana: vuole essere più inclusiva



Oggi, nella fashion industry, i temi dell' inclusività e della diversità, non vengono ancora presi in considerazione, ma qualcosa sta cambiando. Infatti, in India, un Paese multietnico, che rappresenta un esempio di "diversità" nel mondo.  

In India si scrive in oltre 100 lingue (ma solo 22 sono riconosciute come ufficiali), ma se ne parlano molte di più per la presenza dei dialetti. Nel Paese che conta circa 700 differenti gruppi etnici che professano diverse religioni, ci sono cucine e mestieri diversi, è una delle regioni più popolate al mondo, ma anche una delle più remote, quasi prive di popolazione.

Tuttavia, l' India rappresenta per questo, un grande esempio di diversità, anche per quanto riguarda le arti e la moda autoctona, anche se ci sono ancora, alcune lacune

Diversità e moda

E' la moda che promuove gli stereotipi sul corpo? Purtroppo è così, basti guardare la maggior parte delle modelle che sfilano sulle passerelle o quelle che si vedono in pubblicità o sui cataloghi, si tratta sempre di modelle magre con il fisico statuario. Ma non è sempre stato così.

Grazie, ai ritrovamenti archeologici, è possibile osservare, come le statuette di Venere, in particolare la Venere di Willendorf, dimostrano come, il modello di donna che veniva rappresentato circa 10.000 e 100.000 anni fa, fosse robusta e rotonda. E' stato così, fino al XIX secolo, quando artisti come: Botticelli, Tiziano, Rembrandt e Rubens, hanno ritratto come modello di donna, quella voluttuosa. 

In epoche più moderne possiamo ricordare Raja Ravi Varma ( considerato uno dei più grandi pittori della storia dell' arte indiana), rappresentasse le donne, come realmente apparivano. Tuttavia, a partire dalla fine del XIX e l' inizio del XX secolo, ha incominciato a diffondersi un' immagine più "omogenea" della visione della donna, come snella, promuovendola come modello ideale. 

Gli anni 2000 grazie alla moda e ai media, abbiamo avuto una vera e propria svolta verso la celebrazione del corpo femminile in tutte le sue forme, questo anche, grazie ai social media, dove gli utenti online sono rappresentati da tutte le tipologie di forme fisiche. 

Possiamo prendere come esempio il celebre couturier indiano Sabyasachi Mukherjee. Dopo aver gradualmente promosso nelle sue campagne le modelle plus-size, ha portato all' attenzione il problema dell' inclusività delle taglie nella sua collazione primavera/ estate 2020. Il sostegno sui social media, è stato ampio, lo scopo è quello di riallineare le aziende agli obiettivi sociali. Inoltre, durante la FDC X Lacmé Fashion Week 2022, diversi stilisti indiani hanno portato modelle, lontano dallo stereotipo della magrezza. 

Nonostante si stia cercando di portare più inclusività, tuttavia non esiste una tabella delle taglie "indiana", quindi la maggior parte degli stilisti continua a prendere spunto dalle misure dell' Ue, del Regno Unito e degli Stati Uniti, che non coincidono alle proporzioni del corpo indiano. 

Un altro aspetto importante da prendere in considerazione che la decostruzione degli stereotipi corporei sono principalmente concentrati ancora, sulle donne: è giunto il momento di evolversi per includere anche, gli stereotipi maschili e abbracciare l' intero spettro di genere. 

Cosa si può fare di più?

L' India sta cercando, di evolversi per quanto riguarda i temi dell' inclusione e della diversità, tuttavia non dispone ancora, di una legislazione specifica in tema di discriminazione. Si tratta, di un tema che richiede l' attenzione del Governo e dei politici. Anche se, comunque la discriminazione in caso di età, corporatura, colore della pelle o genere può essere affrontata, grazie alle garanzie costituzionali, queste però possono essere invocate solo contro lo Stato, non contro i privati. Per approfondire l' articolo 14 della Costituzione indiana garantisce il diritto all' uguaglianza e l' articolo 15 punisce la discriminazione su alcune particolari peculiarità come: razza, religione e sesso. 

Nonostante tutto, è necessaria una maggiore regolamentazione anti-discriminatoria. 

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