Il WWF ai senatori no al ponte sullo Stretto di Messina danneggia le tartarughe
L' associazione, dopo l' allarme sul volo delle cicogne pensa alle uova della Caretta caretta.
Prima le cicogne e gli altri pennuti migratori, ora le tartarughe caretta caretta. Non c'è animale dell' orbe terraqueo che il WWF non schieri nella sua contro il futuro del ponte di Messina.
Questa volta visto che la Camera dei Deputati ha ormai approvato il DL Infrastrutture che include il progetto, l' associazione del Panda ha scritto ai Senatori della Repubblica in procinto di partire per le vacanze. Le problematiche sottolineate dal WWF agli inquilini di Palazzo Madama sono le stesse evidenziate ai Deputati. Senza però dimenticarsi di arricchire con i diritti delle tartarughe il "bestiario" dei diritti schiacciati dai piloni del maxi-ponte e imbrigati nella sua infrastruttura aerea.
Ai problemi delle evoluzioni aree delle cicogne e degli altri pennuti migratori, di cui vi abbiamo già detto, e al paventato rischio di uno paleo tsunami, si aggiungono gravi impatti anche " sulle nidificazioni delle tartarughe marine", scrive il WWF citando la schiusa di uova di un nido caretta caretta nella punta della Sicilia a Capo Peloro, da cui sono emerse una settimana di tartarughe.
Non solo nell' area è stata monitorata la presenza di altre nidificazioni di tartaruga marina, proseguono gli ambientalisti, eventi che il progetto Ponte renderebbe impossibili sia per l' alterazione dei luoghi delle condizioni naturali, sia per effetto devastante delle luci che altererebbero complementarmente la riproduzione, la schiusa e il percorso delle tartarughe verso il mare.
Proprio l' immagine della tartaruga, con tutto il rispetto che si deve alla tutela della natura, richiama il paradosso di Zenone. Secondo il filosofo greco che non poteva conoscere le successioni matematiche, il velocissimo Achille mai avrebbe raggiunto il lento rettile in una gara di corsa se solo gli avesse concesso in partenza qualche metro di vantaggio.
Dobbiamo solo decidere se l' Italia continui a essere la tartaruga d' Europa sul fronte delle infrastrutture e della logistica, a causa di strade, ponti, porti, e gallerie che dalle cime alpine alle coste sicule sono sottodimensionati e vecchi rispetto alle esigenze dell' utenza. O se invece vogliamo migliorare per dare una spinta al lavoro e al PIL.
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