Che cos'è l' effetto inclusione e come i manipolatori lo usano

 



Se hai mai avuto la sensazione di essere stata manipolata, oppure di essere la persona che compie più o meno scientificamente questo gesto, devi conoscere l' effetto inclusione, una strategia amata particolarmente da chi vuole condizionare il pensiero altrui.

La manipolazione ha tante forme, ognuna di quali prende il nome di strategie di simulazione, l' effetto inclusione è una tecnica molto diffusa, spesso anche a livello genitoriale per la quale "se hanno fatto tutto gli altri non vedo perché non devo farlo anche tu".  

Potrebbe sembrare un espressione da niente o un modo di dire. Eppure questa strategia fa leva sulla nostra indisponibilità e la scardina, più o meno lentamente portandoci a fare qualcosa che normalmente non avremmo mai fatto. 

Come funziona l' effetto inclusione?

Quando un manipolatore sente il bisogno a spingere la sua vittima a fare qualcosa è in grado di utilizzare ogni genere di sotterfugio per riprendere il controllo della situazione, con le buone o con le cattive. In realtà questa strategia di simulazione è anche utilizzata molto spesso da chi di norma non è un manipolatore, poiché si tratta di un comportamento tanto diffuso che proprio per l' effetto stesso di inclusione. 
E' un modo per sottomettere qualcuno che non desidera fare qualcosa ad adempiere alle volontà del manipolatore. Come? Con la classica frase che escludendo chi ci fa sentire inferiori, e di conseguenza peggiori di quanto non siamo davvero. 
Come tutte le strategie di manipolazione o simulazione, anche l' effetto inclusione è uno spettro, e quando lo spettro prende le sembianze di Rebecca la prima moglie, ovvero della famigerata ex, le bandiere rosse garriscono al vento più forte che mai. 

Cosa succede quando non si asseconda l' effetto inclusione 

Ci sono tanti modi in cui il manipolatore o il presunto tale, decide di reagire a un suo fallimento della sua strategia di manipolazione. Tra cui uno su tutti è la rabbia. venendo a mancare la volontà della vittima di fare qualcosa che fanno tutti, la reazione più comune è la rabbia esibita e manifesta. Non è raro che una persona compiacente, affettuosa, e semplicemente ingenua, che prova sentimenti nei confronti di questa persona, faccia di tutto per evitare il conflitto, affrettandosi a fare quello che normalmente, per effetto inclusione si sarebbe rifiutato di fare. 
La rabbia è una carica in più, ti fa sentire che il tuo rifiuto è sbagliato e che il problema sia tu. Attraverso questa presunta rabbia, la vittima viene costretta a fare qualcosa, quando il manipolatore sta solamente cercando di ottenere ciò che desidera, per quanto frivolo o grave possa essere. 

E dopo?

Quello che accade dopo si divide in due parti possibili. Di solito questi due comportamenti si verificano a distanza di tempo, quando la situazione è passata un po' di tempo e la vittima sta ragionando su quello che gli è capitato. 
  • Simulazione di innocenza: il manipolatore fa finta di niente, e finge di non ricordare o non sapere di che cosa si stia parlando. Si tratta di una strategia abbastanza diffusa per cui quello che è accaduto, e nella mente della vittima impresso a fuoco come fastidio, o talvolta abuso di potere, che diventa qualcosa di insignificante che non vale la pena essere ricordato. Si tratta di un ulteriore avanzata forma di manipolazione, dove i ricordi e gli eventi vengono considerati di poco conto e considerati privi di valore agli occhi del manipolatore. 
  • Simulazione di confusione: in altri casi il manipolatore finge di non ricordare quello che è accaduto, peggio ancora fa finta di non sapere di che cosa si stia parlando. Si tratta di un comportamento che permette al manipolatore di farla franca attraverso una strategia che permette di dubitare alla vittima del suo punto di vista, Insomma se sei capace di ricordare bene, o se neanche il manipolatore se lo ricorda forse non è successo davvero. Sbagliato. 
Conoscere questo comportamento, e osservare le conseguenze è il primo modo per capire le dinamiche di una relazione, e aiuta a fare luce su cosa si sta subendo, molto spesso senza rendersene conto. 



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