Relazioni tossiche: anche il trattamento del silenzio può essere usato per ferire




 Anche il silenzio punitivo, può essere usato come tecnica di manipolazione nelle relazioni tossiche, il quale può essere messo in atto non solo, nelle relazioni sentimentali, ma anche tra amici, in campo sociale, e nella vita lavorativa: si litiga, ci si scontra, ma non si riesce comunque, a risolvere il problema, per questa ragione si alza un muro di silenzio pesante come pietra, tanto che spesso si parla di stonewalling, ovvero "muro di pietra". Tutti noi, lo abbiamo provato almeno una volta o subito; nella sua forma più banale consiste, nell' andarsene sbattendo la porta, e ritirarsi in camera con il broncio silenzioso per un tempo più o meno lungo. Ora, gli scienziati ammoniscono: se la tecnica del silenzio, è un meccanismo che viene ripetuto frequentemente o ripetutamente, si tratta di una vera e propria tecnica manipolatoria e può avere effetti nocivi.

Silenzio punitivo: cos'è e perché si attua?

Il muro di silenzio che innalziamo con la persona che pensiamo che ci ha fatto un torto, va ben oltre al semplice broncio che tutti noi conosciamo. Il silenzio punitivo, detto anche "trattamento del silenzio", consiste in una vera e propria tecnica di manipolazione che si mette in atto rifiutandosi di parlare con una persona e a volte persino di riconoscerla. Si tratta, di una tecnica intenzionale. Kipling Williams, è un vero e proprio esperto in materia, professore emerito di scienze psicologiche alla Purdue University, il quale ne ha studiato gli effetti per ben oltre 30 anni. Si tratta, di una tecnica tipica delle relazioni tossiche, che punta soprattutto a generare dolore in chi la subisce. Infatti, fa male veramente la sua ricerca ha suggerito che essere esclusi e ignorati attiva nel cervello le stesse regioni del dolore fisico. "Quindi non fa soffrire solo metaforicamente, ma viene rilevato come dolore nel cervello" ha detto. 

Il trattamento del silenzio, è una variante di un altro comportamento, altrettanto pericoloso chiamato stavolta, "silenzio rumoroso", studiato stavolta, dai ricercatori dell' Università di Sidney: in questo caso la persona cerca, in modo evidente, di mostrare al bersaglio la propria irritazione per il fatto di non avere tenuto abbastanza in considerazione il proprio punto di vista: un gesto tipico di silenzio rumoroso, è quello di uscire ad esempio, platealmente da una stanza, magari sbattendo la porta, mentre l' altra persona entra. In entrambi i casi, il silenzio, diventa un' arma utilizzata per ferire l' altro, per attirare l' attenzione su di sé o in generale per raggiungere un obbiettivo. 

Gli scopi del silenzio punitivo

Non tutte le forme del silenzio viziate: ad esempio c'è chi nei momenti di tensione tace per quieto vivere o per cercare di stemperare la lite in attesa che la collera propria e altrui sbollisca, in modo da poter dialogare civilmente. C' è anche chi invece, è spaventato o addolorato per difendere le proprie ragioni, magari anche nel timore di perdere anche que po' di affetto che l' altro è disposto a concedere. 

Il silenzio diventa manipolatorio, quando viene messo in atto, consapevolmente per creare dispiacere o disagio nell' altra persona, generando ansia o senso di isolamento, fino a distruggere l' autostima della persona che la subisce. Le situazioni, in cui si può ricorrere a questa tecnica manipolatoria sono differenti e rispondono a diversi obiettivi. Ad esempio, si alza un muro di silenzio nei confronti di chi si vuole far recedere dalle proprie posizioni. Ad esempio, abbiamo negato un piacere ad un amico o un partner. Lui, irritato smette di rivolgerci la parola fino a quando, dispiaciuti o esasperati, non crediamo più alla sua volontà e facciamo quello che si aspetta da noi. Il secondo caso, è quando il nostro lui si convince, a torto o ragione di aver subito un torto da parte da parte nostra. Non ci rivolge la parola, fino a quando non siamo indotti a chiedere scusa, anche se non siamo conviti del tutto di aver sbagliato: in una parola accettiamo comunque di sottometterci. Un caso ancora diverso è esemplificato dalle situazioni, in cui il vostro partner o amico, smette di rivolgerci la parola e non riusciamo a capirne il perché. 

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