Sempre più acqua e birra sulla tavola dei consumatori Italiani

 




Gli italiani bevono sempre più acqua e birra e sempre meno vino e bevande analcoliche. E' quanto emerge da uno studio di Nomisma: negli ultimi dieci anni sostengono i suoi ricercatori, in Italia i consumi di acqua minerale sono cresciuti del 29,1 percento, quelli di birra del 20,9 percento al contrario, il consumo di alcolici è sceso del 10,9 percento e quello delle soft drinks, bevande analcoliche gassate non è diminuito del quattro percento.

L' industria delle bevande, però, può dirsi soddisfatta. A crescere in tutti questi anni è stato l' export, cha dal 2014 ad oggi ha messo a segno un balzo dell' 86 percento, raggiungendo quota 12,3 miliardi di euro. I mercati chiave secondo Nomisma, restano Europa e Stati Uniti, che insieme assorbono il 23 percento dell' export beverage italiano. Gli Usa sono stati fino a prima dei dazi di Trump, poi l' incognita è d' obbligo una destinazione strategica soprattutto per vini e spumanti: il solo Prosecco in dieci anni, ha incrementato le sue vendite verso il mercato a stelle e strisce del 27 percento. Negli Stati Uniti sono cresciute anche le acque minerali del 41 percento. 

In Italia, invece, ad aumentare il consumo dei prodotti healthy, low e no-alcohol ì, funzionali arricchiti: oltre il cinquanta percento degli italiani dichiara di aver aumentato il consumo di free from, ossia a ridotto contenuto di calorie e zuccheri. Nel nostro paese il settore delle bevande conta 3.300 imprese, ha un fatturato di 26,1 miliardi di euro e da lavoro a 43 mila addetti. All' interno del comparto agroalimentare rappresenta il quindici percento per valore di produzione e il 21 percento per le esportazioni. La sola birra nel nostro Paese crea valore nella filiera per 10,6 miliardi di euro, con circa novecento birrifici e più di 109 mila addetti. 

 Sul futuro delle imprese delle bevande analcoliche, pesa l' imminente entrata in vigore della Sugar Tax, prevista per luglio, occorre però rinviarla di un anno ha detto Cristina Camilli vicepresidente di Assobibe, alla presidenza del rapporto Nomisma di fronte a uno scenario preoccupante e delicatissimo, ora aggravano dalle politiche Usa, le imprese confidano che il governo sospenda il prima possibile questo è una sorta di "dazio interno", il quale causerà un aumento del ventotto percento di fiscalità al litro che rischia di penalizzare seriamente consumatori e mercato nazionale. 

Commenti

Post popolari in questo blog

L' intelligenza artificiale ci aiuta a interpretare i versi degli animali

La perfezione sui social non esiste

Character.AI: sono apparsi software di Giulia Cecchettin che simulano la sua identità e permettono di interagire con lei