Un cambiamento genetico sta trasformando i cavalli, stanno diventando più forti

 




Gianni Castiglione, biologo della Vanderbilt University, ha condotto uno studio insieme al suo team su come le differenze specie animali riescano a bilanciare il bisogno di produrre energia con gli effetti collaterali che ciò comporta.

Per poter generare energia, facciamo un patto con il diavolo, accendendo un fuoco nelle nostre cellule. E' la combustione dell' ossigeno. Ogni combustione però produce anche fumo, che è stress ossidato, che può danneggiare gravemente le cellule. 

L' energia nei cavalli 

Uno studio pubblicato sulla rivista Science evidenzia come i cavalli siano stati in grado di sviluppare un peculiare meccanismo evolutivo. Qualcosa di molto particolare, atto a gestire al meglio questo delicato equilibrio. In un cavallo si nota una produzione di energia notevole, che non spinge l' animale a incappare in un aumento proporzionale dei danni cellulari. Una scoperta che potrebbe spiegare almeno parzialmente, perché i cavalli siano divenuti nel corso della loro evoluzione degli "atleti", potenti e in grado di correre più veloce e a lungo rispetto a quasi tutte le altre specie. 
Ecco le parole di Castiglione in merito, i cavalli sono in grado di far bruciare questo fuoco interno in maniera molto più intensa, ma con meno danni rispetto agli esseri umani. 

Una genetica particolare 

Alla base di questo vantaggio naturale dei cavalli c'è una via genetica  cruciale: NRF2/KEAP1. Un sistema che agisce come sensore. Di fatto consente  internamente  all' animale di rilevare l' accumulo di stress ossidativo. Ciò fa scattare  la produzione di antiossidanti, ovvero che quelle molecole che contribuiscono a "ripulire" il danno. 
Sono stati sottoposti ad analisi i genomi di quasi 200 mammiferi, così da poter verificare la presenza di eventuale di varianti anomale. I ricercatori hanno così scoperto qualcosa di straordinario nei cavalli una leggera mutazione. 
Nota come "nonsense mutation" interrompe il funzionamento di un particolare gene, prima che possa svolgere  quello che è la sua  funzione cellulare. Risulta così interrompa la lettura  genetica prematuramente. Qualcosa di simile accade anche nei topi ma, purtroppo per loro risulta legale, non riescono infatti, a gestire l' accumulo di stress ossidativo. Castiglione si è chiesto come fanno i cavalli a sopravvivere a tutto ciò. 

L' evoluzione dei cavalli 

La risposta risiede in sofisticate tecniche genomiche e molecolari. Il team ha infatti scoperto che i cavalli sono stati in grado di sviluppare una vera e propria strategia evolutiva ingegnosa e sorprendente, al fine di riuscire ad aggirare questo ostacolo e non soccombere alla mutazione
Ecco le parole di  Elia Duh, co-autrice dello studio e biologo molecolare presso la Johns Hopkins University. I cavalli sono stati in grado di ignorare quel segnale di stop genetico. 
Un' azione automatica all' interno del loro sistema, che è figlia di una serie di mutazioni complementari. Tutto ciò consente al gene di continuare a funzionare, anche se in maniera lievemente diversa, con un totale vantaggio dei cavalli. 
Fino a cinque volte più energia rispetto alle mutazioni evidenziate nei topi, con un aumento dell' efficienza del sistema di controllo dei danni del duecento percento. E' esattamente il processo genetico che consente loro di correre rapidamente e per lunghe distanze. 

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