Il senso di vuoto emotivo è un' esperienza che coinvolge sempre più persone, sentirsi vuoti, stanchi e privi di ogni scopo può avare un' impatto significativo sulla nostra salute mentale e sul benessere generale.
Può manifestarsi con un ' assenza di emozioni e con un senso generale di apatia.
Può succedere che le attività che un tempo ci davano gioia o soddisfazione possono sembrare insignificanti e prive di valore, questa sensazione di vuoto può portare ad una crescente stanchezza emotiva e mentale, lasciandoci con un sensazione di sfiducia e disorientamento.
E' fondamentale comprendere il significato profondo del vuoto per poter affrontare efficacemente questa condizione. Spesso, il senso di vuoto è un segnale che qualcosa che non va nella vita. Potrebbe essere una mancanza di scopo, una mancanza di connessione sociale o un conflitto interno non risolto. Identificare la radice del vuoto emotivo è il primo passo per poter trovare delle soluzioni efficaci.
Cos'è il vuoto emotivo?
Da non confondere con l'insostenibile leggerezza dell' essere, il vuoto emotivo è quella sensazione di mancanza profonda, di assenza di stimoli, di isolamento che innalza muri così alti tra sé stessi e il resto del mondo da sembrare invalicabili.
Chi lo prova si trova a vivere in uno stato di insensibilità più o meno calata, che però non ha radici in sentimenti negativi in ciò che lo circonda. Ma piuttosto è dovuta ad una apatia di fondo che consuma all' interno chi lo vive. Non esistono gioie né dolori ma solo vuoto. E in poco tempo il niente che si prova si produce in assenza di fiducia prima nei confronti del prossimo e poi verso sé stessi. Il vuoto emotivo consuma così le energie dal corpo e demotiva lo spirito.
Da cosa dipende il vuoto emotivo
Il vuoto emotivo può manifestarsi dopo la morte di una persona cara, dopo una delusione o ad un fallimento. Da bravi essere umani reagiamo alla difficoltà nel mondo più comprensibile fuggendola, anestetizzando il dolore per evitare la tristezza. Tuttavia non sempre è facile individuare i momenti da cui ha avuto inizio.
Spesso infatti i traumi che viviamo sono profondamente personali, e quindi hanno a che fare con l' educazione che abbiamo ricevuto. Questo è il motivo per cui alcuni rispondono alle prove che la vita ci pone in maniera proattiva, altri in modo distruttivo.
Nonostante a molti genitori non piaccia sentirlo, molti dei vuoto che proviamo da adulti dipendono da cosa abbiamo vissuto da bambini. L' infanzia è infatti la base in cui diamo una struttura al nostro modo di essere e di agire in base agli stimoli che riceviamo dall' esterno, il modo in cui lo facciamo dipende dagli strumenti che abbiamo a disposizione.
Una famiglia instabile, relazioni poco sane, un' invalidazione emotiva precocemente subita contribuiscono a privarci di quelli strumenti. E quello a cui da piccoli ci siamo adattati in maniera quasi naturale produrrà i suoi effetti da adulti.
Per il bambino infatti quella che lui vive è l' unica realtà che esiste. Di cui i genitori e le persone più vicine detengono le chiavi e stanno a guardia.
Essere consapevoli delle diverse condizioni che caratterizzano il mondo degli adulti, dietro la quale sta la persa di coscienza, esplicita o meno di tutto di cui avevamo bisogno ma che non sapevamo di volere.
Perché se quando sei piccolo piangi e quel pianto non viene accolto , quel pianto non sarà neanche legittimo. E non sentirsi legittimati a provare un' emozione ci porta a soffocarla ma non elimina il motivo per cui la proviamo.
Le carenze affettive, i vuoti emotivi, i problemi relazionali sono apparentemente inspiegabili oggi dipendono da quello ci è mancato ieri.
Così come anche dalla responsabilità che abbiamo di superarli una raggiunta l'età della ragione.
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