Disturbi alimentari: ne soffrono, tre milioni di italiani, l' ottanta percento sono donne

 




I disturbi alimentari sono sempre più diffusi. In Italia oltre tre milioni di persone condividono con un disturbo del comportamento alimentare, tra anoressia, bulimia e binge eating disorder. Solo l' anoressia nervosa colpisce l' un percento della popolazione con oltre 540 mila casi, si cui il novanta percento sono donne

Secondo L'Istituto Superiore di Sanità, l' età di insorgenza più frequente è tra i quindici e i venticinque anni, ma i casi tra i minori sono in aumento: durante il primo semestre del 2020, le nuove diagnosi di disturbi alimentari sono cresciute del quaranta percento rispetto all' anno precedente. Anche in  Europa il quadro preoccupa: la prevalenza dei bambini raggiunge il due percento a la più alta a livello globale. Numeri che indicano l' urgenza di un approccio fondato su basi cliniche solide e non condizionato da semplificazioni mediche o narrazioni ideologiche. La società italiana di psichiatria invita a riportare l' attenzione sulla complessità dei disturbi alimentari, per troppo tempo ridotti a problemi "culturali" di una mera e sola immagine corporea

Negli ultimi anni l' attenzione mediatica è cresciuta e si sono moltiplicate le campagne per combattere stereotipi estetici e stimoli sociali negativi. Tuttavia, questo slancio comunicativo ha generato spesso confusione, sovrapponendo concetti diversi salute e politica, e cultura, natura, ambiente e trascurando la base clinico-biologica della malattia. Un esempio evidente è quello del body positivity dove la giusta lotta  agli stereotipi estetici si è fusa con il principio dell' inclusività rischiando però di incoraggiare inconsapevolmente, comportamenti errati e di ostacolare l' accesso alle cure, osserva Liliana dell' Osso psichiatra e presidente della Sip. 

E' dunque fondamentale trovare un equilibrio tra salute fisica e mentale. Un peso corporeo eccessivo non deve essere motivo di vergogna o di esclusione sociale ad esempio, ma va comunque corretto per prevenire complicazioni metaboliche cardiovascolari a anche a volte molto gravi. 


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