Immaginazione o realtà: come fa il cervello a distinguere?

 



Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Neuron aiuta a far luce sui modi in cui si distinguiamo immaginazione e realtà e sulle aree coinvolte in questo solo apparentemente semplice processo. 

Le scoperte potrebbero aiutare chi soffre di disturbi psichiatrici che alterano il rapporto con la realtà. Come la schizofrenia, una malattia cronica che interferisce fortemente con la vita quotidiana c che interessa ventiquattro milioni di persone nel mondo. Tra i sintomi più riconoscibili di questa malattia c'è proprio alterazione percettiva, che si manifesta attraverso deliri e allucinazioni (false percezioni). Questi sintomi che rientrano nella categoria della psicosi, si uniscono a pensiero linguaggio e comportamenti motori disorganizzati e indicano una perdita di contatto con il mondo reale. 

Esperienze reali o immaginarie come reagisce il cervello 

Molto delle aree che si attivano quando assistiamo a una scena reale si "accendono" anche nei compiti di immaginazione. Tanto che fino a poco tempo fa non era chiaro come il cervello distinguesse tra le esperienze reali o immaginarie dice Nadine Dijkstra, ricercatrice esperta di meccanismi computazionali e neurali dell' immaginazione mentale dell' University College di Londra. 
Dijkstra e colleghi hanno chiesto a ventisei volontari di osservare una specifica figura dolcemente tratteggiata all' interno di uno sfondo rumoroso su uno schermo e dire se la sagoma indicata fosse effettivamente presente oppure no. In casi casi la figura c'era in metà no. Contemporaneamente i partecipanti hanno dovuto immaginare una figura uguale a quella che dovevano cercare, o una diversa, e indicare quando vivida fosse in entrambe le circostanze la loro immaginazione. 
Quando i volontari hanno dovuto immaginare la stessa figura data da cercare, ovviamente la loro immaginazione è rimasta più vivida. E sono sembrati più propensi ad affermare di aver visto qualcosa, anche quando nel rumore di "fondo" dello schermo non era presente alcuna immagine. Era quindi più probabile che i partecipanti scambiassero semplici immagini mentali con la realtà. 


Immaginazione vs realtà: il ruolo del fusiforme 

Le analisi del cervello dei partecipanti con la risonanza magnetica funzionale hanno permesso di capire come la distinzione tra immaginazione e realtà era affidata soprattutto al giro del fusiforme, una parte del lobo temporale uno dei quattro lobi principali della corteccia del cervello. Quest' area è coinvolta nell' elaborazione delle informazioni cromatiche e visive complesse
L' intensità dell' attività del giro fusiforme poteva predire se le persone avrebbero giudicato quell' esperienza come reale o  immaginaria indipendentemente dal fatto che lo fosse o meno.
Quando l' attività di quest' era era più intensa, i volontari erano più propensi a dire che la figura era presente. 
Di solito quando si immagina soltanto, l' attivazione del giro del fusiforme e più debole, e quando ci aiuta a capire che quell' immagine non è reale, ma vive nella mente. Tuttavia emerge dallo studio le esperienze di immaginazione molto vivide portano a credere che una figura sia reale. Il cervello utilizza l' intensità dei segnali sensoriali per distinguere tra immaginazione e realtà spiega Dijkstra. 

La schizofrenia e l'esame della realtà

Quando un' immagine sembra reale, il giro fusiforme è aiutato nel suo compito dall' insula interiore, una parte delle corteccia prefrontale già in passato associata alla metacognizione, ossia la capacità di pensare alla nostra mente. 
Aver individuato queste strutture celebrali e i meccanismi che consentono di distinguere immaginazione e realtà potrebbe chiarire cosa avvenga nel cervello affetto da schizofrenia. Che cosa rendono per i pazienti che ne soffrono, distinguere tra percezioni reali e immaginazione?




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