Il Canada sospende quasi tutte le tariffe sui prodotti USA

 



Il Canada ha deciso di abrogare la maggior parte delle tariffe di ritorsione applicate ai prodotti statunitensi, attraverso l’Order Amending and Repealing Certain Orders Made Under the Customs Tariff (United States Surtax Order) (l’Ordinanza abrogativa), che entra in vigore dal 1° settembre 2025. Questa misura è vista come una tregua unilaterale nella disputa commerciale con gli Stati Uniti, che aveva visto l’imposizione di dazi reciproci nelle prime fasi del 2025. Grazie alla nuova proposta vengono eliminate le tariffe di ritorsione al 25% su una vasta gamma di prodotti USA imposte nel marzo 2025, che coprivano circa 30 miliardi di dollari canadesi in beni. Anche le tariffe aggiuntive su beni di consumo legate ad acciaio e alluminio, di pari levatura economica (14 miliardi di dollari canadesi), vengono abolite per tutti i prodotti non inerenti direttamente a questi metalli.

Tuttavia, restano vigenti le tariffe su acciaio, alluminio e automobili: questi settori non sono coinvolti nell’abrogazione. I beni inclusi nei Capitoli 98 e 99 della tariffa doganale canadese, che riguardano usi specifici (export, uso temporaneo, campionature, lavorazioni, ecc.), beneficiano dell’abrogazione automatica delle tariffe se non esplicitamente inclusi nelle eccezioni ed è previsto un programma di esenzione o remissione dei dazi per gli importatori: chi importa beni commerciali che soddisfano certi criteri può evitare il dazio o ricevere un rimborso se le merci vengono poi riesportate.

Con l’entrata in vigore dell’ordinanza, oltre l’80‑85% del commercio Canada‑USA torna a essere esente da dazi, dato che molti beni statunitensi erano già coperti da esenzioni in base al CUSMA, il trattato di libero scambio tra Canada, Stati Uniti e Messico. I settori dell’acciaio, alluminio e automobili restano sotto pressione e continueranno a pagare dazi sulle importazioni statunitensi finché non ci sarà una revisione negoziata. Ciò significa che le imprese operanti in questi settori devono dedicare maggiore attenzione sui costi, sulle supply chain e sui possibili impatti nei tempi di sdoganamento e logistica.

Questa mossa è vista come un tentativo del governo canadese di proporre una de-escalation commerciale e di riportare stabilità nei rapporti economici con gli Stati Uniti, specialmente in vista della revisione del CUSMA prevista per il 2026. Alcuni analisti economici critici sostengono che la decisione potrebbe essere interpretata come una concessione all’operato statunitense, specialmente in quei settori dove le tariffe restano attive. Inoltre, non è del tutto chiaro in tutte le situazioni se il rimborso sarà automatico o se saranno necessari iter burocratici, sostenuti da prove di origine, certificazioni e documentazione doganale.

A Cura di Domenico Letizia
Fonte: ReportItaliaUsa.it

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