Diete estreme e skinny influencer: i colossi dei social prendono provvedimenti non è ancora abbastanza

 


Hanno migliaia di follower, a volte mostrano la loro alimentazione quotidiana drastica e squilibrata, a volte soltanto il loro corpo, elevandolo ad esempio di bellezza, sono le influencer del dimagrimento, e il fenomeno è dilagante. 

Le piattaforme social digitali come Meta e TikTok stanno cercando di ricorrere ai ripari per limitare quei profili che, in modo indiretto , possono istigare comportamenti alimentari disfunzionali o spingere verso pratiche scorrette pur raggiungere obbiettivi legati alla perdita di peso. L' hashtag #SkinnyTok su TikTok che raccoglieva video e foto associati alla  coltura della magrezza estrema, è stato  bannato. A riportarlo è il New York Times. Meta invece nei giorni scorsi, ha rimosso il profilo dell'influencer Liv Schmidt, che contava migliaia di follower. Da un'inchiesta del New York Magazine è emerso che la "community Skinny Sociétè", fondata dalla stessa Scmidt, ospitava  al suo interno anche utenti  minorenni e al suo interno circolavano  piani alimentari eccessivamente  restrittivi, oltre a post che documentavano sintomi di malessere fisico  (come vertigini, o perdita di capelli), come parte di un percorso condiviso. Come riporta il Daily Mail, l' accesso alla community prevedeva un fee mensile di venti dollari. 

I nuovi volti della magrezza estrema 

Se un tempo esisteva un blog dichiaratamente "pro-Ana" nei quali l'  anoressia era narrata come uno stile di vita, perfino celebrata come  una sorta  di ritualità  simbolica oggi il fenomeno ha assunto forme più sfumate e difficili da monitorare. I social, in particolare Instagram e TikTok, ospitano contenuti che pur senza incitare  esplicitamente a disturbi alimentari,  possono contribuire alla diffusione di ideali corporei estremi. Un esempio spesso citato è quello dell' influencer Eugenia Cooney, che conta oltre 730.000 mila follower. I suoi contenuti non promuovono in modo diretto disturbi  alimentari, ma sono stati spesso percepiti come problematici per l' immagine che veicolano. Nel 2016 una petizione per rimuovere il suo profilo raccolse 18 mila firme, ma non ebbe seguito perché non risultavano violazioni delle linee guida della piattaforma. Altri influencer come l' asiatica Baby Tingzi nota per un video che mostrava la sua magrezza, dichiarando un peso di 25 kg per 1.60 di altezza hanno attirato l' attenzione mediatica a livello globale, anche in assenza di messaggi espliciti. 

Influencer di diete drastiche fai da te 

Accanto a questi casi si diffondono anche contenuti che promuovono regimi alimentari fortemente sbilanciati, spesso privi di un supporto medico o scientifico. Il fenomeno riguarda diversi filoni: da chi segue una dieta basata esclusivamente su carne rossa  ( i cosiddetti meat influencer tra cui in Italia Marilena Sansone), a chi sceglie di nutrirsi solo di frutta e  proteine, eliminando intere categorie alimentari, come i carboidrati e osannando diete iperproteiche. Nel 2013 deceduta l' influencer Zhanna Samsonov, che per dieci anni aveva seguito un alimentazione crudista e fruttariana, condividendo sui social ricette e  aggiornamenti legati a questo stile di vita. 
La crescente visibilità di questi contenuti, spesso presentati come testimonianze personali e non come consigli professionali, rende difficile ciò che è un racconto individuale da ciò che rischia di generare disinformazione. E il confine è particolarmente labile quando a fluirne sono utenti giovani o in difficoltà. 
Secondo L' Istituto  Superiore di Sanità in Italia sono tre milioni le persone che soffrono di un disturbo del comportamento alimentare, con un incidenza tra preadolescenti  e adulti over quaranta. Un recente rapporto del 2024 evidenzia come l' esposizione a social problematici possa rappresentare un fattore di rischio, soprattutto  nei momenti di maggiore fragilità psicologica. Contrastare la diffusione di modelli alimentari distorti  richiede una responsabilità  condivisa: da parte delle piattaforme, dei professionisti dell'informazione, degli educatori, ma anche  degli utenti  stessi. Più una battaglia con i singoli influencer, serve un lavoro collettivo per riportare al centro della narrazione il concetto di salute, equilibrio e ascolto del proprio corpo. Con uno sguardo critico, ma senza giudizio. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Crisi e rinascita dell’olio di canola canadese: l’impatto delle tensioni con la Cina sul mercato globale

Sempre più tartarughe marine nidificano in Italia

L' intelligenza artificiale ci aiuta a interpretare i versi degli animali