Il contagio emotivo costruisce la resilienza e può combattere la depressione



Vedere altri cavarsela in situazioni difficili, aiuta ad affrontare le future avversità, aumenta il rilascio di serotonina e previene la depressione

Il semplice fatto di osservare gli altri fronteggiare una difficoltà rende il cervello più resiliente e capace di cavarsela nelle avversità future. Mediatore chiave di questo processo è la serotonina, un neurotrasmettitore impropriamente chiamato "ormone della felicità", e nella fattispecie il suo rilascio in una precisa struttura celebrale, l' abenula è la conclusione di uno studio pubblicato su Science, che potrebbe avere ricadute importanti nella ricerca di cure contro la depressione. 

Imparare dalle avventure altrui 

Un team di neuroscienziati dell' università di Losana ha verificato che i topi che potevano brevemente assistere alle esperienze avverse di alcuni loro simili, sottoposti a una lieve scarica elettrica alle zampine, apparivano in seguito meno vulnerabili agli aventi traumatici che li riguardavano. Osservare la risposta emotiva di altri topi a una circostanza negativa aiutava a costruire un bagaglio di resilienza da mettere in campo nel momento del bisogno
E' il concetto di contagio emotivo imparare da qualcuno che ci era già passato ha evitato che i topi sviluppassero mancanza di motivazione e voglia di fare, avvisaglie della depressione, quando è toccato loro affrontare un momento difficile. Lo stesso non è avvenuto per i topi che non hanno usufruito dell' esperienza di apprendimento, che sono risultati più fragili negli eventi negativi e fragili. 

La chimica della resilienza 

Gli scienziati hanno quindi individuato il meccanismo celebrale alla base di questo fenomeno. Sono riusciti a provare che i momenti di contagio emotivo coincidevano con un piccolo rilascio di serotonina un mediatore chimico che svolge un ruolo nella regolazione dell' umore, del sonno, dell' appetito e di altre funzioni di base nella regione dell' abenula, una piccola struttura celebrale che partecipa all' elaborazione delle emozioni e degli stimoli sensoriali come quelli dolorifici, e che regola la produzione di neurotrasmettitori associati alla depressione. 

Ripercussioni nelle cure 

L' ipotesi è che il rilascio di serotonina aiuti a costruire la resilienza perché riduce l' attività neurale nella porzione laterale dell' abenula, proprio l' iperattività dei neuroni in questa struttura è di solito associata a comportamenti depressivi nei topi. Se la scoperta fosse confermata avrebbe ripercussioni importanti nelle terapie contro la depressione maggiore, il disturbo da stress post-traumatico e le dipendenze. Ha scritto in un articolo Martin Metzger, fisiologo dell' Università di San Paolo. 
Molti farmaci antidepressivi lavorano per aumentare la concentrazione di serotonina nel cervello. 
Qui si dimostra che in un incremento passeggero e localizzato in una precisa struttura celebrale potrebbe evitare comportamenti di apatia implicati in questo disturbo dell' umore

 

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