Sunburn challenge, il trend dell' abbronzatura selvaggia sui social: i rischi delle ustioni come evitarli e i rimedi.
Non bastano le prove scientifiche, accumulate in decenni di studi, sui rischi gravi legati all' esposizione prolungata ai raggi solari. Non bastano i dati sull' incremento dei tumori della pelle. Il più pericoloso è il melanoma ed è ormai appurato che il maggior fattore di rischio ambientale per l' insorgenza del melanoma è proprio l'esposizione ai raggi ultravioletti, le conseguenze di una scorretta o eccessiva esposizione solare che genera scottature, in particolare nell' infanzia.
Sui social sta spopolando la tendenza selvaggia della cosiddetta "abbronzatura selvaggia", un' esposizione prolungata ed estrema al sole da mostrare con orgoglio sui propri profili. La "wave" si è velocemente diffusa, soprattutto su TikTok in tutto il mondo. E così che l' hashtag #sunburnttanlines ha totalizzato oltre duecento milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. Per la disperazione degli specialisti dermatologi e oncologi soprattutto, da anni impegnati in campagne di informazione e sensibilizzazione per far capire che con il sole non scherza.
Professor Costanzo, dal punto di vista clinico che cosa rende pericolosa l' abbronzatura selvaggia, non esiste un abbronzatura selvaggia, esiste un' abbronzatura che è sempre il risultato di un danneggiamento del DNA cellulare. L' abbronzatura infatti è sola una risposta protettiva al danno del DNA. Il danno è più pericoloso quando il soggetto ha un eritema solare.
Come capire come capire quando è il momento di fermarsi con l' esposizione solare?
La presenza di bruciore e prurito intenso della pelle e di scollamento degli strati superficiali della stessa devono indicare che è necessario rivolgersi al Pronto Soccorso.
Fattore di applicazione solare (SPF), quantità e riapplicazioni, orari, abbigliamento, ombra: qual è il "kit" minimo per esporsi con buon senso?
E' importante utilizzare fattori di protezione alta e ripetere l' applicazione infatti, il numero del fattore protettivo che viene esposto sulla confezione è derivato dall' applicazione di due mg centimetro quadrato di prodotto. Recenti pubblicazioni scientifiche indicano che noi non riusciamo ad applicare più di un mg per centimetro quadrato e il rapporto tra quantità di crema e fattore protettivo non è lineare, ma esponenziale. Quindi per una crema con fattore protettivo cinquanta, applicando un solo milligrammo centimetro quadrato il fattore protettivo è circa sette. Consigli pratici: evitare l'esposizione nelle ore più calde, e ripetere l'applicazione della crema quanto volte più si può. Nel kit includere antistaminico e cortisone.
Prodotti e pratiche rischiose: oli abbronzanti, acceleratori, lampade UV, "base tan" , aiutano davvero o aumentano il danno?
Gli acceleratori di abbronzatura non aumentano il danno, gli oli solari e le lampade UV ovviamente sì.
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