Disturbi mentali ne soffrono sedici milioni di italiani fra sbalzi d' umore e sintomi depressivi e ansia





I disturbi mentali rappresentano una sfida importante per l' Italia, con un impatto economico e sociale significativo. Secondo il rapporto La salute mentale come motore della crescita socio-economica dell' Italia realizzato da Angelini Pharma in partnership con The European House Ambrosetti, febbraio 2025, il costo complessivo legato a queste problematiche supera i 63 miliardi di euro l' anno, di cui 20 miliardi in spese dirette per la sanità e il welfare. La riduzione della produttività. l' assenteismo e la disoccupazione di lunga durata sono le principali conseguenze di una gestione ancora insufficiente del problema.  

In Italia in effetti sono 16 milioni le persone con disabilità mentali, in salita del sei percento nel 2023 rispetto al 2022. Il 75 percento, circa 12 milioni di persone soffre di ansia, depressione, il 12,5 percento ovvero oltre due milioni di persone non riesce a trovare e aiuto a causa dello stigma e della criticità del sistema. Secondo il Rapporto Italia 2024 dell' Eurispes, il sessanta percento degli italiani ha sperimentato sbalzi dell' umore nell' ultimo anno, mentre il 59 percento ha sofferto di insonnia e il 58,9 percento ha riportato sintomi depressivi. Inoltre il 38 percento ha dichiarato di aver avuto crisi di panico. Questi disturbi sono particolarmente prevalenti tra i giovani: il 72,7 percento dei ragazzi tra i diciotto e i 24 anni ha riferito sbalzi d' umore, il 71 percento sintomi depressivi e il 51,2 percento crisi di panico. 

Nonostante questi numeri allarmanti il nostro Paese destina solo il 3,3 percento della spesa sanitaria alla salute mentale, una delle percentuali più basse d' Europa, a fronte di una media del  sette-otto percento nei Paesi del Nord. Una scelta che stride che ad esempio di un italiano su sei abbia ricevuto una diagnosi psichiatrica nel corso della propria  vita e che quasi il venti percento dei giovani tra i 15-24  anni soffra di ansia, depressione o disturbi legati allo stress post-traumatico. 

L' impatto della popolazione in età lavorativa è altrettanto importante: il 64,8 percento dei casi di disturbi mentali si concentra tra i 20 e 64 anni, con conseguenze evidenti sull' occupazione. Le persone con problemi di salute mentale hanno per esempio un tasso di occupazione  del 42,4 percento che scende al 40,2 percento nei casi più complessi, con un divario di oltre venti punti percentuali rispetto alla media nazionale. L'esclusione dal mondo del lavoro evidenzia quanto ancora resti da fare per l' inclusione e il sostegno delle persone che ogni giorno affrontano queste problematiche circondate da diffidenza e poco supporto dalle istituzioni.

Giuseppe Quintavalle direttore generale dell' Asl Roma 1, ha infatti spiegato uno dei problemi maggiori legati alla salute mentale è lo stigma, una barriera invisibile che impedisce di chiedere  aiuto. Lavorare in sinergia con scuole famiglie e  società è fondamentale per abbattere ostacoli. Campagne come #STOBENEGRAZIE sono essenziali per sensibilizzare sul tema attraverso l' arte e l' esperienza diretta. 



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