Perché Chubby Filter è l' ennesimo trend problematico di TikTok

 


Creator e utenti hanno invaso TikTok applicando alle proprie foto spesso raffiguranti corpi conformi allo standard Il Chubby Filter, un filtro per immaginare che attraverso le proprietà dell' intelligenza artificiale simulava un apparente aumento di peso e rotondità della fisicità della persona. Sviluppato dall' app di editing CupCut e poi diffuso sulla piattaforma dalla Generazione Z per eccellenza, il messaggio veniva accompagnato di solito da frasi di disgusto, sulle note di  "Anxiety di Doechii", come indice di forte preoccupazione nel caso l' ingrassamento fittizio sarebbe potuto, un qualche giorno diventare reale. Nonostante dopo un breve periodo il filtro sia stato rimosso dall' applicazione, questo temporaneo fenomeno digitale, più problematico che ironico, non ha fatto altro che dimostrare che la grassofobia sia una delle discriminazioni più accettate dalla società, anche da quella che può rifiutare razzismi, sessismi, e omofobia.  

Perché il Chubby Filter su TikTok è problematico?

Viviamo in una società in cui la grassofobia è profondamente radicata e interiorizzata, tanto da essere spesso invisibile agli occhi di chi la perpetua. Siamo abituati a riconoscere solo le sue forma più esplicite, come gli insulti diretti, mentre commenti apparentemente "premurosi" sul peso o sulla salute altrui rientrano anch' essi in una narrazione discriminatoria. L' idea che il grasso sia sinonimo di pigrizia o mancata volontà è un costrutto sociale che giustifica l' emarginazione e nega alle persone grasse il diritto di autodeterminazione del proprio corpo, senza doversi conformare a standard estetici imposti. E questo filtro non fa altro che alimentare questi costrutti, oltre che una dannosissima cultura della dieta. 
Dietro il Chubby Filter si celano messaggi pericolosi, che rinforzano l' idea che la bellezza e l' accettazione sociale è legato alla magrezza. La critica maggiore sollevata da chi vive nel corpo grasso, è che il filtro non fa altro che alimentare e ridicolizzare gli stereotipi su chi non rientra nei canoni convenzionali. Anziché promuovere l' accettazione della diversità corporea, che è la normalità, il filtro rafforza l' idea che essere "grassi" sia un difetto, un qualcosa da nascondere o da correggere, idealizzando coì un ideale fisico che si fonda solo sulla magrezza, non solo come preferenza estetica, ma come misura di valore, moralità, e successo. L' uso del filtro non è solo un' operazione estetica ma un atto che rinvia a una visione distorta della realtà, quella che lega la bellezza del corpo magro e la mostruosità del grasso. 




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